Commissione per gli Affari Economici e Giuridici (ECO)

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Nel giugno 2020, la Commissione europea ha pubblicato il suo Libro bianco sul cosiddetto level playing field sulle sovvenzioni estere. Uno strumento con cui l’Esecutivo Ue ha esposto una serie di idee su come porre rimedio agli effetti distorsivi delle sovvenzioni estere nel mercato unico.

A maggio del 2021, la Commissione europea ha dato seguito al Libro bianco pubblicando una proposta di Regolamento sulle sovvenzioni estere distorsive nel mercato unico dell'Ue. In base al Regolamento proposto, la Commissione godrà della facoltà di indagare sui contributi finanziari concessi dalle autorità pubbliche di un dato Paese extra-europeo tali da recare vantaggio alle imprese che svolgono un'attività economica nell'Ue. Lo scopo è rimediare ai loro effetti distorsivi, se del caso. Il Regolamento propone l'introduzione di tre strumenti, di cui due basati sulla notifica ed uno strumento generale di indagine di mercato. Questo include un sistema che fa leva sulla notifica finalizzata a monitorare ed indagare sulle offerte relative agli appalti pubblici che comportino un contributo finanziario da parte di un Governo non-Ue, quando il valore stimato dell'appalto risulti pari o superiore a 250 milioni di euro.

Perché la FIEC si occupa di questo tema

La FIEC tratta questo argomento in collaborazione con gli appaltatori internazionali europei (EIC) e l'Associazione europea per il dragaggio (EuDA). Per la FIEC, si tratta di una politica di interesse similmente a quella riguardante l'International Procurement Instrument (IPI).

Negli ultimi anni, osserviamo un numero crescente di importanti progetti di grandi infrastrutture pubbliche che vengono assegnati alle imprese statali cinesi (cosidette SOE, State-owned enterprises). Si tratta, nella maggior parte dei casi, di società che offrono prezzi estremamente bassi contro i quali le imprese private europee non possono competere.

Il Regolamento sulle sovvenzioni estere distorsive nel mercato unico dell'Ue può, se concepito correttamente, portare all'esclusione dalle procedure di appalto pubblico delle imprese statali di Paesi terzi.

 

Attività e timeline
17/06/2020
La Commissione Europea pubblica il Libro Bianco sulle sovvenzioni estere
22/09/2020
FIEC contributes to European Commission’s public consultation
10/2020-05/2021
La FIEC tiene diversi incontri con funzionari della Commissione europea e membri del Parlamento europeo
05/2021
L'Europa pubblica una proposta di Regolamento sulle sovvenzioni estere distorsive
05/2021
Lancio della Mappa interattiva delle Imprese statali di Paesi terzi nel mercato.europeo degli appalti (deonominata SOE Map).
24/09/2021
FIEC Pubblicazione del relative Position Paper della FIEC.

 

Nel 2012, la Commissione europea ha pubblicato una proposta di Regolamento sull'accesso di beni e servizi di Paesi terzi al mercato degli appalti pubblici dell'Unione europea e procedure a sostegno dei negoziati sull'accesso di beni e servizi dell'Unione ai mercati degli appalti pubblici di Paesi terzi - noto anche come Strumento per gli appalti internazionali (IPI). L'obiettivo principale è consistito nell'aumentare il peso dell'Ue nelle negoziazioni al fine di raggiungere la reciprocità per quanto riguarda l'accesso delle imprese europee ai mercati degli appalti dei Paesi terzi. In sostanza, quando un Paese terzo non aderente all'accordo dell'Organizzazione Mondiale del Commercio (OMC) sugli appalti pubblici (AAP),va a limitare così l'accesso al mercato per le imprese europee. Gli operatori economici di tale Paese potrebbero essere soggetti a misure restrittive da parte della Commissione europea.

Mentre il dosier legislativo ha raggiunto un punto morto negli ultimi anni, gli Stati membri hanno fatto notevoli progressi trovando un accordo in giugno. I negoziati sullo strumento finale, da intraprendede con le altre istituzioni dell'Ue, sono iniziati alla fine del 2021.

Perché la FIEC si occupa di questo tema

La FIEC affronta la questione in collaborazione con organizzazioni quali l'European International Contractors (EIC) e l'European Dredging Association (EuDA). Gestendo questioni relative al mercato interno, la FIEC considera l'IPI come un veicolo per prevenire la concorrenza sleale, mentre le sfide esterne sono affrontate per lo piú dai nostri partner. Negli ultimi anni, osserviamo un numero crescente di grandi progetti infrastrutturali che vengono assegnati a imprese statali cinesi (State-owned enterprises, SOE) che offrono prezzi estremamente bassi con i quali le imprese private europee non possono competere.Se ben concepito, l'IPI potrebbe portare all'esclusione delle imprese statali di Paesi terzi dalle procedure di appalto pubblico.

 

Attività e timeline
21/03/2012
La Commissione europea pubblica una proposta sull’IPI
29/01/2016
La Commissione europea pubblica una proposta modificata sull’IPI
12/06/2019
Piano d'azione FIEC/EIC/EuDA
17/09/2019
Position Paper di FIEC/EIC/EuDA sulla promozione di condizioni paritarie nei servizi del settore edile
2019-2021
Serie di ncontri con funzionari della Commissione europea e membri del Parlamento europeo
05/2021
Position Paper di FIEC ed EIC
05/2021
Lancio della Mappa interattiva Imprese statali di Paesi terzi nel mercato europeo degli appalti SOE Map.
09/2021
Proposta di emendamenti presentata da FIEC ed EIC

 

Al fine di onorare gli impegni dell'Unione europea nell'ambito dell'Accordo di Parigi dal 2015, la Commissione europea ha istituito un Piano d'azione sui finanziamenti sostenibili nel marzo 2018. Comprende anche un Regolamento sulla creazione di un quadro normativo per facilitare gli investimenti sostenibili adottato nel 2020.

l nucleo di questo Regolamento è la cosiddetta tassonomia dell'Ue, una classificazione che definisce a quali condizioni un'attività economica può essere considerata sostenibile dal punto di vista ambientale ai fini degli investimenti. Questa classificazione è stabilita in Atti delegati. La tassonomia dell'Ue si applica all'etichettatura dei prodotti finanziari e riguarda il requisito di divulgazione per le aziende che rientrano nel campo di applicazione della Direttiva sulla Rendicontazione non finanziaria. L'obiettivo generale è quello di creare un insieme di criteri comuni per gli investimenti sostenibili e di orientare o dirigere i flussi di capitale verso attività sostenibili.

La tassonomia dell'Ue è redatta dall’apposita Piattaforma sulla finanza sostenibile. La FIEC è l'unica organizzazione dell'industria delle costruzioni che è stata accettata come membro di tale piattaforma. Il suo rappresentante FIECè Pekka Vuorinen della Federazione finlandese delle costruzioni.

Perché la FIEC si occupa di questo tema

1. Le attività dell’edilizia (ad esempio, la costruzione di edifici, la ristrutturazione, la costruzione di infrastrutture) sono tra le attività coperte dalla tassonomia dell'Ue. In altre parole, la tassonomia definisce a quali condizioni la costruzione di edifici può essere considerata sostenibile dal punto di vista ambientale.

2. La tassonomia Ue avrà un impatto significativo sul finanziamento delle attività di costruzione.

  • Le aziende quotate sul mercato finanziario dovranno rivelare il loro allineamento alla tassonomia
  • Le banche commerciali dovranno rivelare l'allineamento alla tassonomia delle loro attività di prestito, il che si ripercuoterà sui clienti delle banche.
  • La Banca europea per gli investimenti (BEI) userà la tassonomia Ue per le proprie attività di finanziamento.
  • Ci aspettiamo che i Green Sovereign Bonds e gli appalti pubblici verdi facciano progressivamente uso della tassonomia Ue.
Attività e timeline
05/2018
La Commissione europea emette la sua proposta
07/2020
Il Regolamento sulla tassonomia viene adottato dalle istituzioni europee
10/2020
FIEC viene nominata membro della Piattaforma sulla Finanza Sostenibile
08/2021
La piattaforma pubblica la bozza dei propri criteri
12/2021
Le istituzioni Ue adottano i primi Atti delegati
01/2022
Entrano in vigore i primi Atti delegati e gli obblighi di rendicontazione
04/2022
La Commissione europea adotta la seconda serie di Atti delegati

 

La Rete di trasporto transeuropea (TEN-T) comprende le più importanti vie di trasporto nell'Unione europea (vedi Mappa interattiva TEN-T).

La politica per una rete transeuropea dei trasporti (Trans-European Transport Network) mira ad eliminare ostacoli, rallentamenti ed impedimenti, a realizzare i collegamenti mancanti, a migliorare l'interoperabilità tra i diversi modi di trasporto e tra le infrastrutture di trasporto regionali e nazionali e ad integrare le aree urbane nella rete. Inizialmente istituita con il Trattato di Maastricht, la sua ultima revisione risale al 2013. Il Regolamento 2013 distingue tra una rete globale e una rete centrale - la prima comprende le aree remote, la seconda contiene i corridoi di "massima importanza strategica". Secondo il Regolamento, la rete centrale dovrebbe essere completata entro il 2030, mentre la rete globale dovrebbe essere realizzata entro il 2050. Una revisione degli orientamenti per la TEN-T è stata prevista per il 2021.

Al fine di promuovere gli investimenti nella TEN-T e di raggiungere l'obiettivo delle relative politiche di settore, nel 2013, è stato creato uno strumento di finanziamento specifico, il Meccanismo per collegare l'Europa (Connecting Europe Facility - CEF).

Inoltre, la Commissione europea vuole accelerare il completamento della TEN-T attraverso il Regolamento sulla razionalizzazione delle misure per far avanzare la realizzazione della rete dei trasporti transeuropea. L'obiettivo è quello di creare un ambiente normativo di supporto e di introdurre procedure efficienti, poiché l'attuazione dei progetti TEN-T è influenzata da procedure amministrative complesse e dall'incertezza normativa. La proposta è ancora in discussione a livello del Consiglio.

Perché la FIEC si occupa di questo tema

Il Regolamento TEN-T è uno strumento fondamentale a livello europeo per influenzare le politiche infrastrutturali degli Stati membri. Le disposizioni chiave, dal nostro punto di vista, sono quelle che si riferiscono ai requisiti dell'infrastruttura. Questi requisiti definiscono le proprietà che deve avere l'infrastruttura TEN-T. Per esempio, il Regolamento definisce di quante corsie si deve dotare un'autostrada. Grazie all'intensa attività che ha impegnato la FIEC nella comunicazione istituzionale e verso gli steakholder, la Commissione europea mira ora a rafforzare l'approccio per quanto riguarda la qualità dell'infrastruttura TEN-T e la sua manutenzione. Questo include anche la stabilità strutturale dei beni critici come i ponti e le gallerie. Inoltre, la Commissione europea mira a rendere la TEN-T un precursore per le infrastrutture di ricarica per i veicoli elettrici. Infine, il Regolamento eventualmente rivisto dovrebbe spingere per verso un’accelerazione del processo di completamento della TEN-T.

A seconda di quanto ambiziosi saranno questi requisiti, il Regolamento può essere un incentivo per i lavori infrastrutturali.

Attività e timeline
2019-2020
Serie di incontri con funzionari della Commissione europea e con i membri del Parlamento europeo sul tema della manutenzione delle infrastrutture
01/2021
Lobbying di successo sulla relazione d'iniziativa del Parlamento europeo
05/2021
Contributo alla consultazione pubblica della Commissione europea
Q4/2021
Proposta di revisione del Regolamento TEN-T